Crittografia

Scacchiera di Polibio

 

 

La paternità di questa tecnica di crittografia, facente parte dei sistemi poligrafici, viene attribuita allo storico greco Polibio (ca. 200 a.c.).

Il sistema fu inventato con lo scopo di trasmettere messaggi a distanza utilizzando delle torce. A tale scopo fu creata quella che viene chiamata la scacchiera di Polibio di 5x5 caselle.

  1 2 3 4 5
1 a b c d

e

2 f g h i j
3 k/q l m n o
4 p r s t u
5 v w x y z

Tramite il codice della scacchiera, si potevano utilizzare complessivamente 10 torce, divise tra la mano destra e sinistra. Ad esempio, 2 torce accese nella mano sinistra e 5 nella mano destra, potevano indicare la lettera J.

Così, per tramettere la parola "Pericolo", bastava codificare in (4,1) (1,5) (4,2) (2,4) (1,3) (3,5) (3,2) (3,5).

Notare come una coppia di lettere sia disposta in una sola cella a causa delle 26 lettere dell'alfabeto che non rientrano nelle 25 caselle. Polibio non aveva il problema in quanto l'alfabeto greco era composto da 24 lettere e la venticinquesima avanzante, propose di usarla come segnale per sincronizzazione. Nel caso dell'alfabeto internazionale, si accoppiano due lettere che siano poco frequenti e possibilmente anche simili a livello fonetico. Una seconda scelta comoda per l'Italia poteva essere i/j, v/w, oppure x/y.

Il metodo presentato non è un vero e proprio sistema di crittografazione, però può essere utilizzato come rafforzamento di un altro sistema, specie disponendo le lettere all'interno della scacchiera in ordine casuale.